mercoledì 24 dicembre 2008

Siamo tutti sulla stessa barca?

Mi è arrivato un cartoncino d'auguri da un produttore di vino, del quale ometto il nome, con la foto della sua barca a vela, con tanto di logo sulla randa, e la scritta: "Siamo tutti sulla stessa barca" ... Non ho parole! Non c'è limite al cattivo gusto? Sono molto tentato di rispondere: "Benissimo! Quando posso usarla?" .... Ma soldi e neuroni sono antitetici?

sabato 20 dicembre 2008

Facebook: conned people


Se per strada un signore ci chiedesse:
  1. nome e cognome
  2. orientamento politico
  3. religione
  4. l'elenco dei nostri amici
  5. utente e PASSWORD della nostra email
  6. utente e PASSWORD dei programmi che usiamo per comunicare
Se questo individuo non fosse un pubblico ufficiale e non lo dimostrasse esebendo un tesserino, di sicuro gli sputeremmo in un occhio. Tutti noi, invece, con la prospettiva di ritrovare vecchi amici o di "farsene" dei nuovi siamo caduti nella trappola facebook contenti e giulivi.

Vorrei spingere all'estremo questa botta di fiducia dimostrata dai facebookers verso chi mantiene i nostri dati realizzando una piccola applicazione che, una volta inseriti i dati della vostra carta di credito ed indicati sogni e desideri in tema di acquisto, vi eviti l'imbarazzo della scelta nelle compre, le lunghe file davanti ai negozi, l'eterno dilemma " ... me lo posso permettere?".

Datemi le vostre carte di credito! Agli acquisti ci penso io ....

Ah ... dimenticavo ... sappiate che anche cancellandovi da facebook ... ormai siete schedati!

leggete qui

domenica 14 dicembre 2008

Vorrei un Brunello sui 5 euro (introduzione)

Citando la mia ex-portiera: «se nun ci fosse l’ignoranzità si starebbe tutti mejo a ‘sto monno». Quanta contradditoria saggezza in questa affermazione. In campo enogastronomico “l’ignoranzità”, o peggio, la mala informazione è sempre più dilagante.

Pochi anni addietro, prima dell’esplosione della tipicità italiana, il lardo di Colonnata poteva arricchire il desinare di benestanti signorotti e viziosi gourmet. Oggi, anche se spesso non si sa di cosa si parla, è sulla - e nella - bocca di tutti. Prima dell’avvento di esperti enologi nella conduzione dei vigneti, il vino in tavola, quello vero, schietto, sincero, fatto coll’uva, senza medicine, spesso ’gnorante o der contadino, sapeva di bisolfito se non d’aceto. Oggi, finalmente, si comincia a chiedere a gran voce il vino bbono, quello docche.

Da dietro il bancone di un’enoteca, sentendo questo ed altro, ho pensato di raccogliere e commentare queste autentiche perle d’ignoranzità, sperando di riuscire quantomeno a sfogarmi, a farvi divertire e forse a spiegare qualche oscuro concetto del mondo del buon bere e del buon mangiare. 

Vorrei un Brunello sui 5 euro
Anch’io l’ho sempre desiderato, ma - speculazioni a parte - ciò è impossibile poiché il “Brunello di Montalcino” è uno dei disciplinari più severi d’Italia ed impone una serie di regole che costringe i “poveri” produttori di Montalcino a ridurre la resa dei vigneti: massimo 80 quintali ad ettaro,  rapporto uva-vino del 68%, almeno due anni in contenitori di rovere, siano botti o barrique, affinamento minimo  quattro mesi in bottiglia, sei per la riserva.  Poi dentro ci metteranno di tutto, ma caro è caro ...


La DOC di Sovana


Vino al vino: evitare inutili giri di parole per esprimere il proprio pensiero, dire le cose come sono e non come sembrano o come si vogliono far sembrare. 

Cercheremo di mantenere l’impegno preso con la scelta del logo aziendale con questo blog che vuol essere un mezzo per raccogliere e diffondere informazioni utili agli appassionati del mondo del buon vino e del buon cibo. Niente di più e niente di meno. Speriamo quindi di essere concisi, sinceri, leggeri nell’esposizione e di fornire una piacevole lettura.




In un piovoso pomeriggio di una domenica nel deserto borgo di Sovana, finalmente, dopo tanti indugi, inauguro il mio blog, evitando bucolici preamboli sulla straordinaria bellezza del territorio e sui suoi antichi abitanti iniziamo subito con alcuni chiarimenti tecnici forse per i più inutili, ma doverosi, sulla DOC di Sovana.

Cos’è un disciplinare
Un disciplinare è un insieme di regole che i produttori devono rispettare per poter utilizzare un determinato nome; ad esempio mio zio Brunello non può produrre un vino che riporti in etichetta il proprio nome poiché coincide con la denominazione di origine controllata e garantita Brunello di Montalcino

La Docg è una denominazione di origine controllata dal disciplinare apposito, ma anche garantita da una commissione che sottopone i campioni di vino ad un severo esame finale. 

Alcuni produttori del nostro territorio, come in molte altre zone, hanno scelto (alcuni non lo hanno fatto, ma sarebbe una polemica troppo lunga da affrontare) di non aderire alla Doc perché spesso le norme costringono la creatività e la sperimentazione. Questo non incide assolutamente sulla qualità del prodotto, ma indica semplicemente una volontà di sperimentazione o di mantenimento di pratiche non previste dal disciplinare. In questo caso si utilizza una normativa più generica che protegge la tipicità di un più vasto territorio geografico: come ad esempio “Toscana, Indicazione Geografica Tipica” (Igt).

Sovana Doc
Prevede un rosso, un rosso superiore, un rosato ed una riserva.

Zona di Produzione
Coincide con quella del "Bianco di Pitigliano":, comune di Pitigliano, Sorano, e parte del comune di Manciano; confina con la DOC "Morellino di Scansano". 

I Vitigni
Almeno la metà deve essere Sangiovese, il resto può essere composto da altri vitigni a bacca nera autorizzati. Il Sovana rosso superiore contiene un minimo di 85% di un vitigno come Aleatico, Cabernet Sauvignon o Merlot; in questo caso può riportare in etichetta il nome dell’uvaggio (es. Sovana Superiore Doc Merlot). 

Vinificazione
La riserva deve essere invecchiata in botti di legno per almeno 24 mesi ed affinata in bottiglia per almeno 6. La produzione per ha è di 110 q per il rosso e 90 per il superiore.

Caratteristiche 
Sovana rosso: si presenta di colore rosso rubino con riflessi violacei, profumo vinoso, sapore armonico ed equilibrato, gradazione alcolica minima 11°. Sovana rosso superiore: si presenta di colore rosso intenso, tendente al granato con l'invecchiamento, assumendo sapori e profumi particolari a seconda del vitigno utilizzato. La gradazione alcolica minima è 12°. Sovana rosato: colore rosato con riflessi rosso rubino; profumo vinoso, delicato, con intense note fruttate; sapore armonioso, leggermente acidulo; gradazione alcolica 11°.